Sapete cosa sono i Testaroli? Sono forse la forma più antica di pastasciutta del mondo! Secondo la tradizione toscana, dove sono tutt’ora in uso, vennero inventati al tempo della dominazione Romana e dunque si mangiano da … millenni! In realtà si tratta di un “cibo povero” arrivato in Toscana dalla Liguria, e precisamente dalla Lunigiana. Un cibo “di confine”, che sposa le tradizioni di entrambe le regioni e oggi fa parte, a pieno merito, della tradizione culinaria toscana.
Prepararli in apparenza è semplicissimo, ma occorre avere gli strumenti giusti e questi si trovano soltanto in Toscana. Potrete imitarli, sicuramente, ma per gustare l’anima vera dei Testaroli dovete venirli ad assaggiare nel loro territorio. Magari conditi con i loro gusti locali, l’ideale per esaltarli nella loro natura.
Due varianti di Testaroli
I Testaroli toscani sono disponibili in due varianti: quella tradizionale e quella “di Fosdinovo”. I Testaroli tradizionali sono un impasto secco che viene tagliato a pezzi e dopo ammorbidito al momento della cottura e condito di conseguenza; si mangiano nel piatto, come una pasta comune. I Testaroli di Fosdinovo invece provengono da un impasto che rimane morbido e infatti non ha bisogno di doppia cottura.
Simile a una pizza, dopo la cottura si può farcire e si arrotola su se stesso. Ciò consente di mangiarlo come se fosse un panino o una focaccia. Inoltre, la fantasia con cui si può farcire fa in modo che venga molto più ricco di sapore. Il Testarolo di Fosdinovo si può proporre anche come ottimo street food.
La ricetta dei Testaroli tradizionali
Come si preparano i Testaroli toscani? Si mescolano molto semplicemente acqua, farina e sale. In alternativa si può usare la farina di farro, per renderlo più simile alla ricetta antica. L’impasto viene versato su teglie di ghisa di forma circolare, formate da due parti – soprano e sottano – le quali poi si mettono in forno. La parte inferiore cuoce per contatto, la parte superiore per irradiazione.
Infine si ottiene un disco di pasta dura che viene spezzato in forme irregolari (a losanga, parallelepipedo, ecc.). Queste forme diventano la pasta che poi viene ammollata con la bollitura e, una volta scolata, condita. Il condimento principe, per i Testaroli, è il pesto genovese. Un altro ottimo condimento è quello a base di funghi freschi o con salse di funghi appositamente preparate. Ma queste ricette possono essere sostituite e variate con qualsiasi altra idea di condimento vi venga in mente.
Dove si possono gustare i Testaroli
I Testaroli sono ormai un cibo tipico della gastronomia toscana, possono essere ordinati in qualsiasi ristorante di Firenze, Pisa, Siena o Livorno. Ma essendo originari del nord della regione, vi consigliamo di gustarli in una trattoria o in un agriturismo della Lunigiana. Vi consigliamo di provarli a Massa-Carrara oppure a Lucca, accompagnandoli con i prodotti del posto.
Ottime in un pranzo che prevede anche la degustazione di spongata, barbotta, focaccette e l’accompagnamento di ottimi formaggi. Importante l’abbinamento con i vini come quelli del Levante Ligure o le bottiglie del Chianti.