Se volete fare un tour di Firenze diverso da tutti gli altri, includete nel vostro itinerario del centro storico anche il Mercato Centrale. Non pensate che sia folle o strambo fare una tappa in mezzo alle bancarelle e ai venditori urlanti, dopo aver ammirato la vicina cattedrale di Santa Maria del Fiore, o Santa Maria Novella o l’antichissima Basilica di San Lorenzo. E se avete appena fatto acquisti al Ponte Vecchio o ammirato gli Uffizi, non crediate che passare dal Mercato Centrale sia un errore o un uscire fuori dagli schemi.
Si tratta sempre di un luogo storico, unico come gli altri monumenti che avete visto finora, ma un po’ più vivace. Chi lo ha detto che se si va in cerca di cultura non si debba visitare un mercato? Il Mercato Centrale di Firenze è custode di tanti segreti della ottima cucina locale, perché mangiare a Firenze è un’arte come lo è scolpire statue o costruire basiliche. E una sosta colorata e speziata tra un museo e l’altro può soltanto migliorare la vostra giornata.
Un mercato storico del buon mangiare a Firenze
Il Mercato Centrale di Firenze risale al XIX secolo, non è dunque tanto antico. Ma custodisce ricette forse più antiche della città stessa. Fu costruito in sostituzione del Mercato Vecchio che, insieme alla fiera di Loggia del Porcellino costituiva il regno delle spese alimentari fiorentine. Con la costruzione di Piazza della Repubblica, lo spazio si ridusse drasticamente alla sola loggia, mentre la popolazione invece di diminuire aumentava.
L’edificazione di un nuovo mercato, più “centrale” appunto, si rese inevitabile. Il grande edificio, progettato da Giuseppe Mengoni (l’architetto della Galleria Vittorio Emanuele di Milano) occupa un intero isolato e per innalzarlo fu necessario abbattere diverse capanne popolari del centro di allora. Il risultato fu un angolo più elegante, sano e bello della nuova Firenze. Le merci, ancora genuine e sempre ben esposte, erano però protette alle intemperie in quanto si trovavano al coperto. Il nuovo mercato funzionò da subito talmente bene che è giunto fino a noi praticamente intatto. Intorno ad esso, il panorama si completa col mercato scoperto di San Lorenzo.
Il Mercato Centrale oggi
Entrare al Mercato Centrale di Firenze non significa soltanto girare per le bancarelle, ammirare prodotti genuini della terra e acquistare o contrattare sul prezzo. Si tratta di uno spazio che si è adeguato al turismo sfrenato della città e si è trasformato in un luogo trendy, ottimo per anziani e giovani di ogni nazionalità.
Potrete girare per le bancarelle oppure entrare nelle botteghe attrezzate anche con tavoli e sedie, decidere cosa mangiare e come farvelo cucinare, il tutto sarà preparato sotto i vostri occhi in piena trasparenza e rispetto per la genuinità dei prodotti. Se vorrai ordinare una pizza, la pizzeria del Mercato esaudirà il tuo desiderio, se invece desideri un cibo più sofisticato perché non provare le prelibatezze del Ristorante Tosca?
Il Mercato possiede anche una birreria, in cui chiunque può ordinare un bel boccale tra un’ampia scelta di marche e tipologie artigianali, ma si possono degustare anche i vini toscani famosi nel mondo. Seduti al Mercato, con una bella ricetta fiorentina nel piatto e la birra a far festa insieme a voi, potrete utilizzare nel frattempo il wi-fi libero, fare bancomat se ne aveste la necessità presso il locale sportello bancario, o ancora chiedere informazioni turistiche agli appositi Info Point. Garantiti i servizi di toilette e zone relax.
La Scuola di Cucina
Volete imparare a cucinare fiorentino mentre vi trovate a disposizione tutto il ben di dio della regione? Potete farlo con la Scuola di Cucina del Mercato Centrale, intitolata a “Lorenzo dei Medici”. Questa scuola nasce in realtà allo scopo di insegnare l’italiano agli stranieri, turisti o immigrati che siano. L’idea vincente è venuta ai gestori, quando hanno capito che una lingua resta impressa molto meglio nella mente di un forestiero se associata a sapori indimenticabili!
Ed ecco dunque i corsi di cucina (in italiano e in inglese) che oggi sono l’attrazione principale anche per i tour operator, che organizzano mini masterclass per insegnare in poco tempo le ricette fiorentine a chi voglia impararle. Gli insegnanti? Non sono chef pluristellati ma agricoltori e venditori, artigiani del mercato stesso, gente che conosce i prodotti, la loro storia nel tempo e la loro evoluzione e adattamento moderni. Un’esperienza che vi farà sentire fiorentini per un giorno. O per tutta la vita?