Delizie di Toscana, scopriamo i Brigidini

Delizie di Toscana, scopriamo i Brigidini

Andate matti per l’anice? Dimenticate le solite caramelle, i biscottini della nonna e altre idee classiche associate a questo sapore. In Toscana l’anice prende forma, nel vero senso della parola, e diventa i deliziosi Brigidini. Per essere precisi, i Brigidini di Lamporecchio – paese in provincia di Pistoia che ne è capitale assoluta. Ma se oggi i Brigidini sono uno dei dolci ufficiali della Toscana lo si deve al fatto che l’arte gastronomica di questo luogo ha saputo conquistare tutti, rendendo famosa una ricetta che in realtà era più che segreta. Quasi … dissacrante!

 

Origine dei Brigidini

I Brigidini sono delle cialde molto sottili, di colore dorato, simili a delle patatine ma al gusto dolce dell’anice. Il nome deriva dalle monache di Santa Brigida, convento pistoiese in cui per la prima volta vennero ideati questi dolcetti.

Leggenda vuole che le monache decisero un giorno di arricchire le ostie che esse stesse preparavano per la messa con l’aggiunta di uova, zucchero e sapore di anice. Secondo altre versioni fu invece una sola novizia, ribelle e golosa, a tramutare per sempre uno dei pani sacri dell’altare. Ecco perché i Brigidini hanno questa forma molto sottile, croccante, come un’ostia ma con un colore diverso e un gusto che è tutto un programma.

 

La Ricetta dei Brigidini

Per preparare i Brigidini occorre: sbattere 3 uova intere fino a farle divenire schiumose; aggiungere due tazze di zucchero; unire all’impasto semi di anice (per la quantità di un cucchiaio da cucina) e poi una tazza di farina per torta, un pizzico di sale e un pizzico di vaniglia.

Per cuocerli si usa uno stampo speciale formato da due piastre. La piastra inferiore viene scaldata per prima così che quando l’impasto – una piccola pallina – viene versato sopra inizia già a cucinare. Viene quindi schiacciato dall’altra piastra calda così da ottenere un fazzoletto croccante e delizioso da sgranocchiare. In alternativa si possono usare dei piatti riscaldati o le piastre classiche da cialda di gelato.

I Brigidini possono avere diversi sapori e forme, oggi, in quanto si adattano ai tempi e ai gusti moderni. Li trovate anche al caffé, al pistacchio o al cioccolato. In realtà sarebbe bene gustare quelli col classico sapore di anice, ottimi da intingere nel té o nel vinsanto.

 

Diffusione della tradizione

Dal convento e dalla fiera di paese di Lamporecchio i Brigidini hanno ormai conquistato la Toscana tutta. Sono dolci tipici invernali, da gustare con bevande calde, e si trovano per questo prevalentemente agli eventi della stagione fredda. Le fiere, i mercati rionali, i mercatini di Natale, gli stand dei luna park forniscono Brigidini in ogni angolo di Toscana.

Non perdete l’occasione di assaggiare quelli fatti proprio dalle mani sapienti della pasticceria fiorentina o pistoiese, che portano avanti la tradizione più di ogni altro. Per i toscani doc il Brigidino è molto più di un dolce. “L’è un trastullo” come ebbe a dire Pellegrino Aretusi descrivendo queste cialdine. Coi Brigidini si gioca e giocando il sapore si esalta di più. Esperienza da provare.